
Introduzione: I ricostruttori dell’ordine
Secondo Blaise Pascal, l’umanità è insignificante come una canna, ma grande per la sua capacità di pensiero. Questa unità di contraddizioni è il fondamento di Pascal Capital: riconosciamo la complessità del sistema finanziario, ma crediamo fermamente che la razionalità tecnologica possa decostruirlo in un ordine comprensibile alla gente comune. La nostra missione non è un semplice accumulo di strategie aziendali, ma una pratica filosofica centrata sull’equità, sulla trasparenza e sulla dignità umana.
Primi principi: l’essenza della finanza è la distribuzione della fiducia
La finanza tradizionale monopolizza la fiducia tra poche istituzioni, mentre Pascal Capital ritiene che la fiducia non dovrebbe dipendere dall’autorità ma dovrebbe essere costruita su una logica verificabile. Ogni riga di codice nel sistema ARX e ogni regolazione strategica sono aperte ai percorsi di audit dell’utente.
L’essenza della ricchezza è un riflesso dell’opportunità. Se la tecnologia serve solo i giganti del capitale, la finanza rimane una variante del feudalismo. Se la tecnologia può dare ugualmente potere agli individui, la finanza ritorna veramente al suo significato originale di “allocazione delle risorse”. “Non stiamo ottimizzando le regole del gioco; stiamo ridefinindo i partecipanti al gioco”.
Etica tecnologica: la razionalità strumentale deve servire la razionalità del valore
Max Weber ha avvertito che la razionalità strumentale, se distaccata dalla guida del valore, alla fine si trasformerà in una macchina di efficienza fredda. Quindi, stabiliamo tre confini etici per la tecnologia:
Principio anti-scatola nera: gli algoritmi devono spiegare la loro logica decisionale, simile alla questione socratica, costringendo il sistema a dimostrare la sua legittimità agli utenti.
Design non sfruttante: rifiutiamo di sfruttare le debolezze umane (come la natura dipendente del trading ad alta frequenza); Tutte le strategie devono superare il test del “velo dell’ignoranza” (la teoria della giustizia di John Rawls) – se gli utenti non sono consapevoli della loro posizione nel sistema, accetterebbero ancora queste regole?
Meccanismo di bilanciamento dinamico: attraverso l’apprendimento federato e la co-governance della comunità, impediamo che il sistema si evolva in un nuovo potere monopolistico. Se la tecnologia non può migliorare la libertà, diventa un’altra forma di catene.
III. Equalità economica: scrivere giustizia in linguaggio matematico
John Rawls ha proposto il “principio della differenza” nella sua “Teoria della Giustizia”: le disuguaglianze sono ammesse solo se beneficiano i meno vantaggiosi. Pascal Capital traduce questo in un linguaggio matematico eseguibile:
Concorso open source: trasformare le “barriere alfa” di Wall Street in conoscenza pubblica iterabile della comunità.
Progettazione della simmetria del rischio: il sistema di avviso ARX dà priorità alla protezione dei piccoli conti, poiché hanno una tolleranza al rischio più debole.
L’istruzione come infrastruttura: attraverso il programma FutureSeed, vediamo il “divario di ricchezza” nell’alfabetizzazione finanziaria come un rischio sistemico più critico dei tassi di rendimento. “Misuriamo la volatilità, ma misuriamo anche il peso morale dietro ogni decisione”.
Filosofia comunale: la finanza è il prodotto dell’azione collettiva
Jürgen Habermas sostiene la “razionalità comunicativa” – il consenso nasce dall’uguale dialogo tra individui liberi. Le pratiche di Pascal Capital includono:
Bridgeflow Community: gli utenti non sono solo consumatori ma co-governatori dell’evoluzione del sistema.
Collaborazione open source: come le assemblee dei cittadini delle antiche città-stati greche, le presentazioni di codici e i dibattiti sulla strategia sono condotti pubblicamente.
Responsabilità per esternalità negative: prima di lanciare qualsiasi nuova funzione, valutiamo il suo potenziale impatto sugli utenti non diretti (come gli investitori al dettaglio nei paesi in via di sviluppo). “La vera liquidità non è il libero flusso del capitale, ma il libero flusso della conoscenza.”